mercoledì 28 maggio 2008



Amo le rane, sono una meraviglia della natura, un perfetto esempio di evoluzionismo.
Mi piacciono i loro colori sgargianti, verdi, rossi, gialli, brillanti.
Mi piace il loro gracidare che si sente nelle sere d'estate, mi ricordano la campagna e quando ero bambina.
Mi piace vederle saltare, è sorprendente come riescano a spiccare certi balzi.
Mi piacciono oggi ancora di più perchè proprio una rana (crocefissa), verde e bellissima, ha mostrato la pochezza bigotta e incolta del nostro (altrettanto verde?) sudtirolo.
Viviamo in una terra consacrata a dio, a padri padroni, dove "libertà" fa rima con etnia, spv, politica e mai con "personale".
Io stò con le rane variopinte.

domenica 25 maggio 2008

I pinocchio e il grillo parlante - ovvero la storia di una democrazia in declino


Non posso non invitarvi a leggere questo scritto nel blog di Grillo, scorrendo viene si da sorridere ma di un riso davvero amaro.

http://www.beppegrillo.it/2008/05/comunicato_poli_9/index.html?s=n2008-05-24

giovedì 22 maggio 2008

N U C L E A R E


Di oggi l'entusiasmante notiza che entro 5 anni avermo energia dal nucleare, quello sicuro ovviamente!
Alla faccia dell'innovazione, si inizia veramente con riforme serie! (ma non avevamo fatto un referendum o ricordo male?.....)
Non abbiamo di che preoccuparci, per qualche centrale nucleare che volete che sia?
Del resto sul nostro territorio abbiamo 89 basi NATO con ordigni a testata nucleare, non vorremmo preoccuparci per qualche centrale nucleare!
Non ci credete date un'occhiata al sito qui sotto:

http://www.defenselink.mil/pubs/BSR_2007_Baseline.pdf

Quindi di che abbiamo paura?

Per i lettori più volonterosi un documento del 2000 riguarda gli effetti delle radiazioni sulla polpolazione di Cernobyl:

http://www.mondoincammino.org/humus/dossier/fernex.pdf

venerdì 16 maggio 2008

LA DISINFORMAZIONE E L'IMMIGRAZIONE



L'informazione sulla immigrazione e la situazione lavorativa dei nostri nuovi conterranei ha dell'incredibile, siamo a livello di leggende!
Alla gente e ai politici non servono studi seri e statistiche ma vaque voci di strada.
La politica si guarda bene dallo svelare la verità dei dati.

Se a quancuno interessa possiamo chiarire la situazione,almeno in parte, sia a livello nazionale che locale.
Mi permetto di dare diffusione allo studio che il mio amico Fernando ci ha presentato lo scorso 12 dicembre 2007 alla sererata da me organizzata sul tema: "Immigrazione".

Peccato che le persone intervenute fossero poche, ma si sa, meglio il sentito dire che una seria informazione!



RELAZIONE del

Dott. Fernando Biague
psicologo ricercatore


Nonostante il contributo dell’immigrato, il percorso d’inserimento sociolavorativo continua ad essere difficile
La presente riflessione intende esaminare, in maniera molto sintetica, il fenomeno dell’immigrazione presentando in prima battuta, l’entità delle presenze, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione sia in prospettiva nazionale che locale. Nella seconda parte, l’analisi verterà da un lato, sul contributo che i lavoratori immigrati recano all’economia italiana e dall’altro, la trattazione snoderà sul tema del pregiudizio e della discriminazione che gli stessi protagonisti subiscono.

La dimensione del fenomeno
A differenza di alcuni anni fa, l’Italia è attualmente interessata dal fenomeno immigrazione alla stessa stregua dei paesi come la Francia, la Germania e l’Inghilterra. Più concretamente, dal 1990 in poi, cioè all’indomani della caduta del Muro di Berlino, c’è stata una significativa accelerazione della presenza di stranieri in Italia sia sul piano numerico che della diversificazione delle nazionalità. E secondo il rapporto della Caritas di Roma (2007), sono infatti 3.690.052 gli immigrati soggiornanti sul territorio nazionale, stranieri appartenenti ad oltre 190 nazionalità. Se ai 3.690.052, si sommano gli irregolari e i clandestini (ca. 500.000), il loro numero supererebbe abbondantemente i 4.000.000 di persone.
L’entità del fenomeno a livello nazionale, suggerisce che la gran parte delle presenze è costituita da cittadini europei (49.6%): paesi dell’UE e extra. In seconda posizione, si collocano gli africani (22.3%), poi gli asiatici (18.0%) ed infine, gli americani (9.7%).
La disaggregazione del dato per paese di provenienza fornisce la seguente configurazione: Romania (556.000), Marocco (387.000), Albania (381.000), Ucraina (195.00).
Sul piano di genere, il numero delle donne è oramai pari a quello degli uomini, ovverosia, è del 50.0%. La cifra riguardante i minori parla di 678.428 a cui si possono aggiungere i 6.551 ragazzi non accompagnati.

Venendo alla realtà della provincia di Bolzano, si segnala un’importante presenza di stranieri che è corrispondente a 28.394 unità (Astat, 2007).
La ripartizione per appartenenza continentale e nazionale vede gli stranieri così suddivisi: 18.770 (due terzi del campione) gli europei di cui, 7.464 (26.3%) facenti parte dell’UE. All’interno di questo blocco, spiccano soprattutto la nazionalità albanese (4.019), seguita da quella germanica (3.861), poi ancora da quella Serba-Montenegrina (2.260) ed infine, da quella Macedone (1.721).
Il numero delle provenienze asiatiche ammonta invece a 4.146 unità (14,6% del totale). La disaggregazione dei gruppi nazionali presenta la seguente configurazione: pakistani (1.808), Bangladesh (709) e indiana (556).
Seguono gli immigrati africani che registrano complessivamente 4.078 persone (14,4%), rappresentati per lo più dai marocchini (2.449) e dai tunisini (830).
Con un peso decisamente inferiore si presentano le provenienze americane che ammontano a 1.365 soggetti (4,8%), rappresentate principalmente dal Perù (500 unità).
Relativamente all’ambito dell’istruzione e sempre riferito al dato altoatesino, si sottolinea il fatto che le scuole elementari risultano essere le più interessate dalle iscrizioni dei minori stranieri; infatti, nel 2007, gli alunni erano 1.690 così distribuiti per provenienze geografiche: UE (11.9%), Europa non UE (49.8%), Africa (17.3), Asia (17.3%).
Ma accanto a questa consistente presenza, si registra una visibile debolezza delle politiche riconducibili alle attività d’accoglienza, d’apprendimento della lingua italiana e quella tedesca e, del sostegno durante le attività didattiche in classe, debolezza politica che è la principale causa del basso rendimento scolastico degli stessi bambini. Questo basso profitto condiziona negativamente la continuità del percorso formativo dei ragazzi e la loro successiva collocazione lavorativa in mansioni qualificate una volta adulti.

Occupazione e disoccupazione
A livello nazionale, gli occupati stranieri sono 1.348.000 per più della metà impegnati nei segmenti dei servizi e per più di un terzo assunti nell’industria, mentre i disoccupati sono nell’ordine di 127.000 unità (Caritas di Roma, 2007). Quest’ultima cifra è decisamente rilevante se si considera il fatto che la quota di ingressi del 2007 è stata fissata in 170.000 lavoratori. In più, se al valore dei disoccupati, si aggiunge quello dei clandestini e degli irregolari, il loro numero si porterebbe ad una cifra molto più elevata. Questo dato suggerisce il rischio del fallimento del progetto migratorio tenuto anche il conto la precarietà lavorativa (contratti di lavoro di: una settimana, un mese….) a cui molti stranieri sono soggetti.
Altro dato interessante è quello relativo alle imprese guidate dai cittadini immigrati: secondo l’ultimo rapporto, il numero degli imprenditori immigrati è pari a 141.000 unità (Ibidem).
Nello specifico del contesto altoatesino e secondo l’Ufficio Osservazione del Mercato del Lavoro della Provincia di Bolzano, gli occupati sono 10.151, ma i dipendenti immigrati sembrano essere maggiormente interessati dalla disoccupazione. Secondo la Ripartizione Lavoro della Provincia di Bolzano (2006), sono mediamente circa 1.000 lavoratori stranieri iscritti nelle liste del Servizio Lavoro Provinciale e si tratta soprattutto di cittadini provenienti dall’Africa e dall’Asia. Sia a livello nazionale che locale, si tratta di un inserimento lavorativo di basso profilo, ovverosia, del lavoro delle 5 P (pesanti, pericolosi, precari, poco pagati, penalizzati socialmente). Inoltre, i lavoratori stranieri trovano facilmente l’occupazione dove è diffusa l’assunzione tramite contratti a termine, ma al tempo stesso, hanno difficoltà a stipulare contratti a tempo indeterminato (Ibidem).

Il contributo economico
Il rilevante peso della manodopera immigrata sul sistema produttivo riflette proporzionalmente un notevole contributo all’economia italiana. Rispetto a ciò, è opportuno sottolineare due aspetti:
• Gli lavoratori immigrati partecipano alla formazione del PIL italiano con una percentuale che si aggira fra il 3,5 e il 4,5, una partecipazione interessante se si considera che non è calcolato in questo dato tutta la quota del PIL che viene prodotta tramite il sommerso (Lotito, 2006). Sul piano del lavoro autonomo, l’incidenza percentuale risulta essere ancora più elevata, cioè pari all’8.0% (Unioncamere, 2007).
• Il duplice ruolo delle lavoratrici immigrate: con il loro lavoro, contribuiscono alla creazione della ricchezza nazionale; occupandosi di incombenze delle donne autoctone (babysitting, assistenza alle persone bisognose di cura) consentono ad esse di lavorare e di contribuire a loro volta al rafforzamento del PIL.

Pregiudizi e discriminazioni
Nonostante il contributo appena ricordato, i lavoratori immigrati continuano ad essere vittime di pregiudizi e discriminazioni di vario genere. Attorno agli immigrati gravitano infatti, allarmismi ingiustificati secondo i quali, essi sono criminali, delinquenti, importatori di malattie, ecc. Altre accuse vertono sul fatto che i lavoratori stranieri sono i principali responsabili dell’abbassamento del reddito degli autoctoni, perché, essendo più disponibili a lavorare per pochi soldi, sono preferiti dagli imprenditori. Si tratta di accuse del tutto fuori luogo, perché sono gli imprenditori italiani a determinare le paghe. Anzi, gli stranieri percependo 800,00 al mese, sono vittime dei datori di lavoro senza scrupoli.
In più, gli stranieri sono discriminate soprattutto nel reperimento della casa e del posto di lavoro: su 298 casi riscontrati a danni di immigrati, il 26.9% ed il 21.1% riguardavano rispettivamente, il lavoro e la casa (Caritas di Roma, 2005).
Un altro ambito dove gli stranieri risultano più vittime dei locali, è quello degli incidenti sul posto di lavoro: se da un lato, si è registrata una leggera flessione di infortuni tra i dipendenti autoctoni, fra i primi, si è verificato un leggero incremento di eventi lesivi.
L’ultimo punto è quello della concessione del voto, partecipazione politica che rappresenta senza dubbio, un indicatore di piena integrazione socio-politica degli immigrati. Bene, l’esperienza delle primarie del 14 ottobre 2007 ha dimostrato che gli immigrati hanno una gran voglia di partecipare alla vita politica, ma è la politica stessa che frena e li impedisce di farlo. Pertanto, quando si tratta di pagare le tasse, i lavoratori sono obbligati a contribuire come gli autoctoni, quando invece si tratta di scegliere i politici che andranno ad amministrare le imposte, gli stranieri vengono automaticamente esclusi ed emarginati.


BIBLIOGRAFIA
ASTAT, Gli stranieri in provincia di Bolzano, n. 22 maggio 2007, www.provincia.bz.it/astat
ASTAT, Scuole elementari in Alto Adige – Anno scolastico 2006/07, http://www.immigrazione-altoadige.net/pdfnews/scuole%20elementari%20dell%20Alto%20Adige.pdf
CARITAS DI ROMA, Immigrazione Dossier Statistico Anterem, Roma, 2007.
CARITAS DI ROMA, Immigrazione Dossier Statistico Anterem, Roma, 2005.
LOTITO F., Stranieri in Trentino: inserimento e integrazione, 2006, www.pontest.it
RIPARTIZIONE LAVORO, Rapporti sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano 2006, http://www.provinz.bz.it/lavoro/mercato-del-lavoro/dati-mercato-lavoro.asp
ttp://www.google.it/search?hl=it&q=+21%25+nel+1998+al+37%25+nel+2004+-+Antonio+Gulino&meta=
UNIONCAMERE, rapporto 2007: dagli immigrati l'8,8% del PIL, Focus immigrazione, maggio 2007.

mercoledì 14 maggio 2008

Come le onde del mare


Si è fatto molto parlare di esami di tedesco ai bambini italiani ( ma vale anche per i bambini di altra lingua?) candidati a frequentare la scuola materna tedesca, anzi più che parlare si è delirato.
Si tratta di un delirio che imperversa in giornali e blog, fatto di tesi e testomonianze tra il comico e l'assurdo.
In verità la nuova, anzi vecchissima, questione ci riporta indietro di 30 anni!
Ma si sa, quando i voti calano bisogna metterci una pezza e qui casca l'asino.
Infatti, mentre la società civile chiede a gran voce la possibilità concreta che già esiste di una terza via per la scuola plurilingue, l'SVP preccupata della perdita dei voti verso destra riesuma il cadavere, in verità mai sepolto, della divisione.
Ecco dunque farsi impellente la necessità di teorizzare a gran voce la divisione dei gruppi linguistici che fa molto destra.
Del resto l'argomento è l'unica vera forza che in questa provincia muove gran parte della politica, i "voi avete di più", "voi siete di meno", "qui siamo in italia", bla bla bla.. permettono ai nostri politici di spartirsi una bella fetta di torta.
Torniamo all'operazione scuola etnica, che definire ridicola è un complimento, il seguito lo si legge su giornali pieni della non notizia e su blog contenenti elucubrazioni su indagini del DNA e quant'altro di illogico si può affermare sull'argomento.
E' mia opinione che tale indagine sarebbe una buona idea se cercassimo la presenza del gene della stupidità.

Strana e misteriosa alchimia la politica che va, come le onde del mare, avanti e indietro seguendo l'influenza delle percentuali, perdendosi in mari esotici e così lontani dalla vita concreta, ma così tanto vicini alla vil(!?) moneta.

lunedì 5 maggio 2008

Carla Bruni e Naomi Campbell



In questi giorni nei media si fa un gran parlare e scrivere di sinistra.
Si discute fino alla nausa che cosa sia di sinistra e cosa no, se sia attuale il pensiero di sinistra, se in campagna elettorale si sia troppo discusso di Resistenza, ecc.
Tutti questi discorsi sono seguiti da mea colpa e tiritere sul fatto di non aver compreso che la sicurezza era un fatto primario e tante altre bagginanate che mi preccupano seriamente poichè dette da politici di "sinistra" o, meglio, di "centro-sinistra".
Non nego...sono triste, molto triste nel leggere e sentire quel fiume di parole inutili.
Mi rattrista tanto più il fatto che non vi è alcuna razionalità in tutto questo e mi chiedo che cosa ne sia stato della politica, quella vera, quella che partiva dalla base cioè da tutti noi.
Il problema poi non è fare o dire cose di sinistra, ma essere (nel termine più genuino) di sinistra, che per me vuol dire portare avanti valori di PACE, UGUAGLIANZA, DIGNITA' e GIUSTIZIA.

Quale partito politico nel suo programma elettorale ha indicato questi come punti fondamentali e irrinunciabili?

Possiamo allora dire che tutti i partiti sono uguali?
Esiste ancora un'ideologia politica visto che pare essersi appiattita e ridotta a tematiche uniche cavalcate da tutti?
Il qualunquismo regna sovrano così come la confusione politica?
La "Sinistra" è stata così occupata a litigare o a trsformarsi in un soggetto politico nuovo da perdersi e , se non fosse che la paura di Beluscao ha fatto 40, la disfatta sarebbe stata totale?

Non so dare risposte a tutto questo, ma sono sicura che molte persone come me sono fermamente convinte di proseguire per un percorso politico autenticamente di sinistra.

Spero che, dopo la batosta elettorale, si sia capito che inseguire la politica da gossip del cavaliere e le sue orme non serve ma bisogna trovare idee e azioni positive e nuove. In questo momento non basterebbe alla sinistra nemmeno il glamour di Carla Bruni (ma si potrebbe provare con Naomi Campbell).

venerdì 2 maggio 2008

Siamo tutti femministi (o quasi)


I nostri politici di maggioranza apprezzano sinceramente l'apporto politico delle donne a patto che stiano zitte!
Il che ci evita di dire fesserie, ma purtoppo non impedisce ai nostri colleghi maschi di fare lo stesso.
Sono tutti a fovore delle donne, infatti nello statuto comunale hanno scritto "le pari opportunità saranno garantite per quanto possibile", ma questo quanto non ci è stato quantificato.
Il mio pensiero va alle povere donne della commissione per le Pari Opportunità sempre deluse nelle loro parche richieste ma, si sa, protestare è una gran fatica, e poi il sindaco potrebbe incazzarsi!!!

giovedì 1 maggio 2008

Beiuns (?)


Tutti noi abbiamo ricevuto in questi giorni il "notiziario" che riporta le novità dal comune di Bressanone.
Sfogliando le pagine mi sono chiesta di che utilità possa essere per la cittadinanza la maggior parte di quanto pubblicato, personalmente ho l'impressione di trovarmi di fronte ad un megaspot pubblicitario ( pagato da noi cittadini, come se non bastasse quel che già diamo) stile berlusca: quanto siamo bravi, buoni, intelligenti e simpatici.
Prendiamo a caso l'articolo sulla Commissione Pari Opportunità (opportunità che vale solo per le donne della maggioranza, visto che le elettrici della minoranza sono sottorappresentante o non lo sono per niente), tutto molto interessante ma di concreto che ci dice? Cosa farà questa Commissione per garantire un'effettiva rappresentaza in futuro a TUTTE le donne di Bressanone? Quali sono le strategie politiche che intende mettere in atto?
Un esempio concreto del peso politico della Commissione? Ieri sera l'opposizione ha chiesto di eleggere una donna (la scelta non è varia : o la sottoscritta o Elda) alla vicepresidenza del Consiglio Comunale. Chi hanno eletto? Dieci punti a chi indovina, non è difficile era già scritto nei quotidiani. Bravi avete indovinato un uomo, proprio quello!
Qualcuno ha sentito una qualche reazione della Commissione Pari Opportunità?
Spontanea viene la domanda: a che serve riempire due pagine di parole, non sarebbe meglio farsi valere? Ma questa è tutta un'altra storia.

Il titolo? Mettetelo voi.






Le immagini che vedete sono una chiara rappresentazione dell'intelligente politica di salvaguardia dei beni architettonici e della qualità di vita dei cittadini della nostra ridente Bressanone.
Un sentito ringraziamento al Sindaco e alla sua degna Giunta.

giovedì 27 marzo 2008

Nessuna polemica con la Commissione per le Pari Opportunità


La politica dello struzzo

L'Alto Adige ha pubblicato ieri un penoso riassunto, tra l'atro non autorizzato, della presa di posizione mia nei confronti delle dichiarazioni rilasciate dalla presidente della commissione comunale per le pari opportunità Brigitte Da Rui.
Nell'articolo si travisa totalmente quanto ho inteso dire a nome del mio gruppo consiliare e sperare in una pubblicazione integrale del mio testo è impensabile (come sempre del resto). Lo pubblico quindi nel blog unico mezzo di comunicazione limpido.
Presa di posizione.

- Nelle precedenti legislature la commissione P.O. veniva eletta previa accordo dei capi gruppo e quindi realmente rappresentativa delle forze politiche in consiglio comunale, esempio unico nell'ambito comunale.Per dieci anni ha funzionato più che egregiamente.
- La "commissione" in carica è stata eletta con un colpo di mano della maggioranza che ha definito le regole stabilite dalle precedenti due commissioni P.O. "carta straccia" dando di fatto all'attuale commissione una impronta fortemente partitica. Noi da parte nostra abbiamo difeso il lavoro delle precedenti commissioni che invece il sindaco e il suo ex-vice non hanno minimamente considerato.
Nemmeno l'attuale commissione ha rispettato il lavoro fatto in precedenza accettando, di fatto e senza muovere un dito, il dictat che lasciava senza rappresentanza una buona fetta di concittadine. Fatto assai grave per una commissione che si dice "per le pari opportunità" e che fatalmente rimane succube del potere maschile.
- L'arroganza di nominare una simile commissione, dove di fatto gran parte delle donne brissinesi non vengono rappresentate e le donne democraticamente elette escluse, è un caso unico nella nostra provincia. Ciò indica una gestione maschilista del potere politico alla quale noi ci siamo fermamente opposti.
- La sig.a Da Rui era d'accordo con le nostre posizioni ed è stata eletta anche con i nostri voti e, nonostante noi non riconosciamo in questa commissione una vera commissione di pari opportunità per tutte le donne brissinesi, l 'abbiamo sempre sostenuta.
Ci riferiamo, tra l'altro, all'inserimento dell'articolo sulle pari opportunità nello Statuto Comunale proposto dalla commissione PO e bocciato in sede di consiglio dalla maggioranza. La nostra lista anche in quella occasione non solo ha votato a favore della proposta della commissione ma ha presentato una mozione perchè fossero introdotte nello statuto le quote "rosa", ovviamente anche questa bocciata dalla maggioranza.
- Non ci risulta che vi siano state proteste, azioni e/o prese di posizioni pubbliche contro la decisione della maggioranza da parte della commissione PO stessa dopo l'approvazione dell'articolo dello statuto comunale, ne ci siano stati commenti al fatto che il consiglio abbia approvato invece una mozione per modificare la composizione della commissione permettendo l'ingresso agli uomini al compito di commissario di pari oportunità.
- Pur avendo sempre sostenuto tutte le proposte della commissione PO non abbiamo mai ricevuto lo stesso sostegno alle nostre proposte.
- La sig.a Gasser Da Rui sapeva bene che commissione avrebbe presieduto visto che è stata eletta come rappresentante dell ' S.V.P. per cui invece di polemizzare con fantomatici "politici" o con chi ha comunque sempre sostenuto la commissione P.O. (anche se con posizioni critiche) , richiami alle proprie responsabilità chi ha voluto e poi non sostenuto questa commissione e le sue proposte: il Sindaco e la sua maggioranza.

Per GBL/AES
la responsabile per le politiche sociali
Daniela Mosconi

venerdì 29 febbraio 2008

A proposito di politica

Veltroni e Berlusconi, il bipolarismo perfetto.

Seguo con molto interesse gli sviluppi di questa campagna elettorale e personalmente ricevo molte e-mali dal gazebo delle libertà, anche se ho scritto molte volte che non desidero ricevere la loro nuove.
Vorrei chiedervi che ne pensate della pubblicità politica del polpolo delle libertà?
Uso a proposito il termine di pubblicità poichè il sistema è esttamente quello, non si propongono idee bensì si vende un prodotto e, in questo caso, Berlusconi.
"Continuamo a crederci" questo è lo slogan dei fans del cavaliere.
Berlusconi: ''Veltroni ha copiato mio programma liberale''

Berlusconi, accordo con Lombardo "Io laureato, Walter è diplomato ...

Questa è la nuova politica, niente attacchi personali.

Pd: Veltroni, Bagno di folla a Modena “Succede qualcosa”

Mi picerebbe sapere cosa.

martedì 26 febbraio 2008


Josef Schwammberger

Illustri concittadini

Josef Schwammberger

From Wikipedia, the free encyclopedia

(Estratto)

Franz Josef Schwammberger Leo (nato il 14 febbraio del 1912 Bressanone, motro il 3 dicembre del 2004 a Hohenasperg nel carcere ospedale di Ludwigsburg) è stato un membro del Schutzstaffel (unità di protezione militare) durante il periodo nazista.
Durante la seconda guerra mondiale Schwammberger era un comandante delle SS vari campi di lavori forzati, nel distretto di Cracovia (fine agosto 1942 fino alla primavera del 1944).

Dal 1948 fino al 1987, Schwammberger ha vissuto di nascosto in Argentina.

Nel 1987 è stato estradato verso la Germania, dopo un lungo contenzioso.

Al suo processo, che è durato quasi un anno dal 1991 al 1992, Schwammberger ha negato di essere colpevole dei reati di cui è stato accusato, ha semplicemente ammesso la direzione del "Ghetto A" del campo di Przemyśl.

Il 18 maggio 1992 è stato condannato dal tribunale regionale di Stoccarda (Landgericht) all'ergastolo perchè riconosciuto colpevole di svariati omocidi e gonocidio.

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lunedì 25 febbraio 2008

basta con gli attacchi alle legge 194

VERGOGNA!

Se le donne non muoiono più di aborto è solo grazie alla legge 194 che ha dato a tutte la possibilità di essere assistite nella loro decisione.
Chi non è più giovanissimo ricorderà ancora le cifre stimate degli aborti clandestini e il bollettino delle vittime, ricorderà anche le tatiffe che molti medici (oggi obiettori?) chiedevano nello loro cliniche private. A chi non poteva permetterselo non restavano che le mammane.
VERGOGNA agli ipocriti che difendono la "vita" purchè non sia quella delle donne.
VERGOGNA a chi non permette che l'educazione alla sessualità entri nelle scuole.
VERGOGNA ai policici che usano il dramma dell'aborto per raccogliere voti.
VERGOGNA a chi critica la tragedia di un figlio non sano.
VERGOGNA a chi sottovaluta la fatica e il dolore di crescerlo.
VERGOGNA a chi si erge giudice delle sofferenze altrui.

Sosteniamo con fermezza la legge 194.

Vergogna a chi permette questo

domenica 24 febbraio 2008

Benvenuti!

Salve a tutti/e,
benvenuti al mio blog!
L'ho creato perchè mi piace comunicare con le persone, perciò scrivetescrivetescrivete di tutto e di più.